Il sussurro è la voce del ricordo
della svelta corrente
che taglia il mare
e lo cinge
lo ama d'abbracci verdi a sontuoso viluppo
stazione e cesello nella memore ora
sottratta al sonno
È la voce del cielo
che torna fendente
a raccordare la furia animata dal vento
la mitezza che alita
al primo mattino
e molce di panno sfatto il gesto
e l'ansa incurvata
l'abbrivio
È la voce
azzurra tintura
che trama tra gli alberi
il mistero, l'enigma, la domanda scagliata
nel bosco sonoro
tra i muschi
estrae sibilanti responsi
dal cavo legno
e da quello ancora verde
ancora vivo
che tende dolci mani di foglia
e braccia oranti a filamento brunito
È la voce del giorno
desto e guazzoso di brina
la prima che s'appiglia
dondola
e spera d'insistere ancora
sulla pagina rigata
d'insofferenti nervature
ma da quella stria la sua vita
e si distacca
per l'ultimo
addio silenzioso
Il tuo commento e la citazione colta che lo accompagna confermano quanto fondamentale sia, per l'esegesi di ogni testo, la predisposizione personale all'ascolto, all'introiezione delle esperienze, in particolar modo quelle che rimandano alle circostanze personali di vita.
I brividi accompagnano la lettura della poesia perché dedicata ad una Presenza sempre viva, intensa, vicina, profonda, nonostante l'accaduto. Testimonianza di un Amore infinito.
Grazie perché la poesia entra nell'animo e lo colma di emozione.
Manca la festa,
ma la Stella brilla in Cielo
pigola e sussurra:
"vi voglio bene!"
e illumina d'immenso
i cuori delle altre stelle ancora arpionate.